Incontri multidimensionali - Multidimensional Encounters
Questi incontri di celebrazione sono intese a creare un ponte tra la realtà umana separata e dimensioni alternative luminose fondate sull’unità. Impieghiamo semplici pratiche di consapevolezza multidimensionale, derivate dall’astrosciamanesimo e dall’integrazione di diverse tradizioni spirituali e sciamaniche. Ogni incontro tiene conto della posizione astrologica del Sole e della Luna, e del relativo ciclo lunare. Queste sessioni hanno avuto luogo nel 2020 e 2021. Solo poche registrazioni sono rimaste. Nota preliminare: Le informazioni fornite in questi incontro sono presentate per stimolare la consapevolezza del partecipante, non sono intese a sostituire la sua esperienza diretta e non costituiscono l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, parti di una visione più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Ciò significa che esprimendo un punto di vista l’autore riconosce e accetta pure il suo esatto opposto, così come ogni possibile diversità. Siamo contrari a ogni forma di divinazione astrologica, predizione del futuro o adorazione degli astri, in armonia con quanto indicato dalle principali tradizioni religiose del pianeta. Siamo favorevoli all’uso dell’astrologia esclusivamente per comprendere il funzionamento della psiche umana e per misurare le divisioni del tempo. © Franco Santoro, Institutum Provisorium, www.astrosciamanesimo.org.
ME240121-11.3, Incontri multidimensionali
Liberarsi dalle pastoie del linguaggio ordinario; considerare parole e suoni dissociandoli dalla linearità del linguaggio consensuale; considera gli oggetti che vedi e la loro narrativa; prendi due oggetti che non hanno nulla a che fare con loro e considerali entrambi, insieme alla loro distanza, che rappresenta un portale multidimensionale. Richiesta di salvezza.
Fabrizio De André, “Se ti tagliassero a pezzetti” (1981; Se ti tagliassero a pezzetti Il vento li raccoglierebbe Il regno dei ragni Cucirebbe la pelle E la luna tesserebbe I capelli e il viso E il polline di Dio Di Dio il sorriso Ti ho trovata lungo il fiume Che suonavi una foglia di fiore Che cantavi parole leggere parole d’amore Ho assaggiato le tue labbra Di miele rosso rosso Ti ho detto dammi quello che vuoi Io quel che posso Rosa gialla rosa di rame Mai ballato così a lungo Lungo il filo della notte Sulle pietre del giorno Io suonatore di chitarra Io suonatore di mandolino Alla fine siamo caduti sopra il fieno Persa per molto persa per poco Presa sul serio presa per gioco Non c’è stato molto Da dire o da pensare La fortuna sorrideva Come uno stagno a primavera Spettinata da tutti i venti Della sera).
Kekko Silvestre, “Salvami” (E va sempre così Che tanto indietro non si torna E va sempre così Che parli ma nessuno ascolta E va sempre così Che vuoi cambiare ma non servirà Soltanto una promessa, Salvami e allunga le tue mani verso me Prendimi e non lasciarmi sprofondare Salvami ed insegnami ad amare come te E ad essere migliore)
Mark Owen, (Take That) “S.O.S.” (2010; Save our souls we're splitting atoms Go tell Eve and go tell Adam Liberate your sons and daughters Some are gods and some are monsters We'll get a five minute warning for divine intervention With the satellites falling prepare for ascension Under mind control We'll be practicing our politics Defending all our policies Preparing for apocalypse Don't let the hungry serpent see you no No, no, no, no, no She'll let you fall asleep then eat you whole It's like a bullet to the head It's an SOS, it's an S.O.S., Oh yes, oh yes, it's an S.O.S. It's an SOS, it's an S.O.S., Like a bullet in the head, it's an S.O.S. When the levee breaks And Manhattan sinks There won't be water fit to drink When the winter's warm And the summer's cold The poison stops you looking old You'll get a five second warning for divine and intervention And the satellites are falling prepare for ascension As the earth looks on The odds or probability Of losing all capacity To function it's hereditary No antibiotic can save us now No, no, no, no, no We are the virus that we talk about It's like a bullet to the head It's an S.O.S., it's an S.O.S., Oh yes, oh yes, it's an S.O.S...)
Fabrizio De André, “Smisurata preghiera” (Alta sui naufragi Dai belvedere delle torri China e distante sugli elementi del disastro Dalle cose che accadono al di sopra delle parole Celebrative del nulla Lungo un facile vento Di sazietà di impunità Sullo scandalo metallico Di armi in uso e in disuso A guidare la colonna Di dolore e di fumo Che lascia le infinite battaglie al calar della sera La maggioranza sta la maggioranza sta Recitando un rosario Di ambizioni meschine Di millenarie paure Di inesauribili astuzie Coltivando tranquilla L'orribile varietà Delle proprie superbie La maggioranza sta Come una malattia Come una sfortuna Come un'anestesia Come un'abitudine Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria Col suo marchio speciale di speciale disperazione E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi Per consegnare alla morte una goccia di splendore Di umanità di verità … In un vasto programma di eternità Ricorda Signore questi servi disobbedienti Alle leggi del branco Non dimenticare il loro volto Che dopo tanto sbandare È appena giusto che la fortuna li aiuti Come una svista Come un'anomalia Come una distrazione Come un dovere)
Diane Birch, "Lighthouse" (2013; Some days I’m low And I know I’m far from home I see my name and a rose On a white stone Live a little woman Your eyes ain’t meant to close I’ve been walking the Wasteland of my heart You came and delivered me You are a lighthouse A lighthouse in the dark You are a lighthouse Callin’ out, callin’ out And you hear me SOS, SOS and you beam me ‘Cos you are a lighthouse A lighthouse in the dark Sometimes you fall To your knees under attack People they run When they see the blood On your back Give a little honey your lies Ain’t meant to rise When I’m lost in the ocean With no chance You give me deliverance You are a lighthouse)
Per William Burroughs (11.3) è il linguaggio stesso, da lui considerato un virus spaziale, a causare la percezione separata della realtà. Non solo tutto ciò che vediamo è definito mediante nomi, ma anche quel che pensiamo e immaginiamo. “Se in alcuni casi eccezionali c’è qualcosa o qualcuno a cui non sai dare un nome. Allora chiedi o trovi qual è il suo nome, usi un nome che più gli assomiglia o che decidi tu. Altrimenti dimentichi completamente quel qualcosa o qualcuno”. Lo scrittore statunitense, sosteneva che “il solo modo per trovare ciò che le persone dicono veramente consiste nel tagliare le loro parole e cogliere i significati nascosti dentro” e, a questo proposito, inventò del “cutup”, una tecnica di collage applicata alla prosa, in cui lo scrittore taglia e ricombina parti di un testo, rivelando nuovi significati e intuizioni da testi caotici.
Prendi le lettere del tuo nome e cognome e mescolale come un mazzo di carta, trovando un altro nome con cui immaginare di chiamarti.
Mark Owen, (Take That), “Rule the World” (2006; You light the skies up above me A star so bright you blind me, yeah, yeah Don't close your eyes Don't fade away, don't fade away, oh Yeah, you and me we can ride on a star If you stay with me, girl, we can rule the world Yeah, you and me we can light up the sky If you stay by my side, we can rule the world If walls break down, I will comfort you If angels cry, oh, I'll be there for you You've saved my soul Don't leave me now, don't leave me now, oh Yeah, you and me we can ride on a star If you stay with me, girl, we can rule the world Yeah, you and me we can light up the sky If you stay by my side, we can rule the world All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you, oh Yeah, you and me we can ride on a star If you stay with me, girl, we can rule the world Yeah, you and me we can light up the sky If you stay by my side, we can rule the world All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you All the stars are coming out tonight They're lighting up the sky tonight for you, for you)
Kekko Silvestre, “Favola” (Ora vi racconto una storia che Farete fatica a credere Perché parla di una principessa E di un cavaliere che In sella al suo cavallo bianco Entrò nel bosco Alla ricerca di un sentimento Che tutti chiamavano amore Prese un sentiero che portava A una cascata dove l'aria Era pura come il cuore di quella Fanciulla che cantava E se ne stava coi conigli I pappagalli verdi e gialli Come i petali di quei fiori che Portava tra i capelli Na na na na na na na na na... Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco E piano piano le si avvicinò La guardò per un secondo Poi le sorrise E poi pian piano iniziò a dirle Queste dolci parole: Vorrei essere il raggio di sole che Ogni giorno ti viene a svegliare per Farti respirare e farti vivere di me Vorrei essere la prima stella che Ogni sera vedi brillare perché Così i tuoi occhi sanno Che ti guardo E che sono sempre con te Vorrei essere lo specchio che ti parla E che a ogni tua domanda Ti risponda che al mondo Tu sei sempre la più bella Na na na na na na na na na... La principessa lo guardò Senza dire parole E si lasciò cadere tra le sue braccia Il cavaliere la portò con se Sul suo cavallo bianco E seguendo il vento Le cantava intanto Questa dolce canzone: (2 volte) Vorrei essere il raggio di sole che Ogni giorno ti viene a svegliare per Farti respirare e farti vivere di me Vorrei essere la prima stella che Ogni sera vedi brillare perché Così i tuoi occhi sanno Che ti guardo E che sono sempre con te Vorrei essere lo specchio che ti parla E che a ogni tua domanda Ti risponda che al mondo Tu sei sempre la più bella Na na na na na na na na na...)