Artwork for podcast Institutum Provisorium
Grand Original Quest, 150607-3.4
15th June 2007 • Institutum Provisorium • Franco Santoro
00:00:00 00:54:40

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Shownotes

Terra di Luce, Corvaro (Rieti, Italia), 15-21 giugno 2007,

15 giugno 2023, Binario 3.4, Sessione di apertura

Grand Original Quest: A Multi-dimensional Voyage through Space and Time. A prologue module to the Astroshamanic Gateways Series.

Estratti dalla sessione di apertura con rituale del Sacro Cono informale. Incontro in italiano e spagnolo (la parte spagnola è stata per lo più omessa dalla registrazione)

Bene. Possiamo dare inizio alle cerimonie. E vorrei iniziare prendendo un momento per consentire al nostro corpo di ambientarsi in questo nuovo luogo. Vi invito a lasciare da parte qualunque stimolo visivo - tenete gli occhi chiusi - e a aprirvi a tutto quello che percepite, senza utilizzare la vista. E anche a lasciare che vi arrivino immagini legate a quello che avete fatto nelle ore passate e nel passato; passato che può essere di un giorno, due o una settimana. Vi invito a collegarvi con l’immagine o la situazione che è più forte, più rilevante in questo momento: qualcosa che vi attizza, che crea eccitazione o una carica emozionale; può essere un episodio, una situazione o anche più situazioni, a respirare mentre ricordate questo episodio e a lasciare che questa memoria entri nel corpo e anche che sia depositata qui, in questo luogo. E poi possiamo aprire gli occhi e portare questa memoria qui nel presente e lasciare che tutte le strade, le diverse vie, convergano nel centro. Bene. Io vorrei iniziare consentendo a ognuno di dire il proprio nome e da dove viene. …

Lo scopo di questa sera è soprattutto di arrivare qui. Questa sera, mi dispiace deludervi, non ci sarà niente di nuovo. Lavoreremo solo sul vecchio, su quello che è già successo. Lo scopo della prima serata per me è quello di non dare nuove informazioni, ma gestire le informazioni del passato. Anzi, vorrei dire che tutto il seminario si fonda sul “gestire le informazioni del passato”, passato vicino e passato remoto, che sono tante. Domani mi dilungherò di più sul tema di questi giorni. Ora vorrei dire brevemente in che momento ci troviamo adesso a livello stagionale - per molti sarà ovvio -. Manca circa una settimana all’estate, ma forse la cosa che non è così ovvia come l’inizio dell’estate, che avverrà il 21 giugno, è il fatto che oggi è Luna Nuova. Siamo all’inizio di una Lunazione, di un ciclo lunare. Luna Nuova in Gemelli, per la precisione. Il momento della Luna Nuova, sin dall’antichità, è un momento molto potente, di nascita; un momento in cui è in atto un processo molto delicato, come la nascita di un bambino, la nascita di qualunque cosa sia potente e significativa. E quindi questo giorno, il giorno della Luna Nuova, e anche il giorno successivo, sono momenti ideali per ascoltare - dentro - quello che vuole nascere e per fermarsi un attimo a osservare la propria vita prima di iniziare a metterla in moto nuovamente. Questo accade ogni mese. Ogni 28 giorni c’è una Lunazione Nuova, c’è un principio. E un ciclo finisce. Questo è un momento importante perché mi consente di fermarmi - sempre che me lo consenta - per valutare quello che è successo nel mese passato e per aprirmi a nuove intuizioni, a nuove possibilità e anche per uscire dall’automatismo delle azioni quotidiane e pormi le domande “che cosa ci sto a fare qui?” e “ha senso fare questa cosa?”, “ha senso cambiare?”. È un momento in cui posso mettere in discussione anche cose che do per scontate, credenze o miei modi meccanici di agire. Ecco perché, durante la Luna Nuova, nei 2/3 giorni di questo periodo è buona pratica prendersi un momento di silenzio in cui prestare ascolto a quello che sta accadendo. Spesso questo è difficile perché non tutti possono prendersi una vacanza. Tuttavia, c’è una parte di me, la parte più profonda del mio essere, che segue dei ritmi particolari. E poi c’è un’altra parte che agisce a un livello più esterno, che spesso diventa preda di meccanismi che creano condizionamenti, secondo i quali bisogna “fare così”, bisogna comportarsi in un certo modo. Durante la Luna Nuova c’è di bello che posso fermarmi e prendermi un momento di riposo in attesa che arrivino intuizioni, segnali, che poi mi consentiranno di agire sulla base di qualcosa giunto da dentro, dal profondo. La Luna Nuova è importante anche per formulare nuove intenzioni, propositi su cui lavorare nel corso di un mese intero.

Quindi questo seminario prende vita con la Luna Nuova e terminerà con un altro momento importante, il Solstizio d’estate. I Solstizi sono sempre stati importanti. La caratteristica importante del Solstizio d’estate è quella di essere in relazione con la vita terrena. Sin dall’antichità ai due Solstizi venivano dati significati molto diversi. Ossia il Solstizio d’inverno era considerato la Porta degli dei, mentre il Solstizio d’estate la Porta degli uomini. Ovvero al Solstizio d’inverno c’è la possibilità di accedere al mondo degli dei, cioè lasciare la sfera terrestre, materiale, per entrare nella multidimensionalità dell’esistenza, mentre il Solstizio d’estate è in relazione con la discesa nel corpo umano. Questo periodo, che conduce al Solstizio d’estate è il momento ideale, se sono nelle condizioni in cui ascoltarmi dentro, per comprendere, o perlomeno per avere qualche frammento, del motivo per cui mi trovo, ci troviamo nel corpo fisico.

Quindi uno dei tanti obiettivi del seminario è quello di allinearci con la motivazione per cui siamo qui, al di là di tutte le motivazioni che ci sono state riferite o che sono legate all’educazione. Ci sarà molto lavoro sul passato. Per comprendere il presente. Vi è anche un’altra cosa in questo seminario: il fatto di entrare in rapporto con un altro modo di concepire l’esistenza e la realtà, che è quello non lineare. Il modo in cui perlopiù le culture occidentali funzionano è attraverso la linearità del pensiero, vediamo ad esempio la storia o la grammatica. Mentre in altre culture, quelle sciamaniche (o anche qui, ora lo si può dire, da 70 anni, cioè da quando sono iniziati gli sviluppi della scienza quantica), la realtà si basa su processi che non sono lineari, processi che sono a spirale o sovrapposti, in cui quindi esistono cose parallele, sfere che si sovrappongono una all’altra. Quindi il modo in cui guarderemo il passato sarà in alcuni momenti lineare, per assecondare la nostra mente aerodinamica che concepisce i fatti solo in modo storico. In altri momenti - e questo è il lavoro più sciamanico e più interessante - osserveremo il tempo, il passato da un punto di vista non lineare. Ciò significa che il passato è qui, in questo momento, contemporaneamente al presente. Del resto, in un’ottica di quarta dimensione, multidimensionale, il tempo è un luogo, una località in cui ci si può spostare, così come ognuno di noi è giunto da diverse località. Questi luoghi non ci sono qui, però sappiamo che ci sono: io ero a Bologna; adesso sono qui, ma Bologna continua ad esistere e io ci posso ritornare. In un’ottica multidimensionale il tempo non è qualcosa sparita dalla circolazione. Un dato tempo, un dato anno continuano ad esserci. La differenza è che io non so come ritornarci o meglio, ritorno in continuazione nel passato, ma non ci ritorno a livello fisico perché è illegale andarci, perché non è consentito dai sistemi di credenza del mondo occidentale. Tuttavia, nel passato ci andiamo regolarmente ogni volta che abbiamo dei ricordi. E non solo abbiamo delle memorie, ma queste memorie hanno incidenza nel corpo con emozioni molto forti. Io posso ricordarmi, ad esempio, che una settimana fa è successo qualcosa di molto piacevole. In vari momenti nel presente mi sono collegato con questa situazione, provando le stesse sensazioni fisiche e emotive che provavo una settimana fa. Però io, secondo i canoni, sono qui, non dov’ero la scorsa settimana. Quello che succede quindi è che noi andiamo continuamente nel passato, e anche nel futuro, senza però rendercene conto. E le situazioni del passato influenzano pesantemente il cosiddetto presente, tanto che, molte delle decisioni che noi prendiamo, sono basate su emozioni che derivano dal passato. C’è il passato che ricordiamo e c’è anche il passato che non ricordiamo. Il passato che non ricordiamo sovente gioca il ruolo più importante. Se guardo la mia vita, ci sono molte cose, che sono successe e che sono anche documentate, di cui perdo la memoria, a meno che non ci sia qualcosa a ricordarmele, una foto o un documento. Quindi, senza dover andare nelle vite passate, senza dover lavorare sull’esoterico, ma semplicemente guardando la vita attuale, ci sono cose accadute 5, 10, 20 anni fa che ho completamente dimenticato, spesso perché sono incompatibili con quello che sta accadendo ora. Nel processo della coscienza c’è discriminazione fra ciò che viene mantenuto e ciò che invece viene messo nell’inconscio. Però tutte queste memorie a tratti riaffiorano. Uno dei momenti principali in cui succede è durante la notte. Quando la parte cosciente è in pausa si scatena l’inconscio e arrivano informazioni che non hanno nessun senso nella vita quotidiana. Questo anche sarà un tema su cui lavoreremo: il sogno. Utilizzeremo le informazioni che arrivano durante la notte.

C’è poi un altro fattore legato a questo incontro, al tema dell’Original Quest, la Ricerca Originaria, che è l’utilizzo del territorio, del luogo fisico, come mandala, come un Sacro Cerchio da cui attingere informazioni. Il lavoro dell’Original Quest è un lavoro molto pratico, fisico, in cui il territorio, ogni cosa che si può vedere, toccare con mano, diventa un elemento della propria mappa interiore. Il presupposto è che tutto quello che mi circonda è la proiezione del mio mondo interiore. Ci si può credere o meno. Non ci si deve credere per forza. Vi invito semplicemente, durante questi giorni, a utilizzare quanto detto come motivazione strategica, come un gioco, in quanto lasceremo, attraverso una serie di pratiche, che l’intero territorio in cui ci muoveremo diventi un riflesso del nostro mondo interiore. Sarà alla fine che potrete vedere se funziona. Non si tratta di credere in questo, ma di lasciare che questo si sviluppi per poi osservare che cosa succede. Questa concezione e questo modo di rapportare il mondo interiore, il mondo divino con il territorio è qualcosa che l’uomo ha usato sin dai tempi più antichi. Per questo motivo ci sono templi, luoghi sacri, luoghi di potere. E, in questo caso, utilizzeremo l’astrologia per creare delle mappe del territorio, sia esterno che interno. L’intero territorio verrà diviso in 12 parti, che sono i 12 segni zodiacali. I 12 segni zodiacali rappresentano le nostre 12 nature interiori. Secondo l’ottica sciamanica e posso dire anche secondo l’ottica fisica/quantica, noi siamo esseri multidimensionali, viviamo su diversi piani. Questo è solo uno dei piani, quindi vi sono altre parti di noi che vivono in altri universi, universi paralleli, e in altre sfere di tempo. Il motivo per cui io mi sento incompleto, per cui provo spesso dolore o sento che mi manca qualcosa è perché mi sono separato da queste altri parti che vivono ad altri livelli. Questa realtà viene spesso definita dagli sciamani una realtà separata, non connessa con le altre realtà. Non significa che sia sbagliata. Si tratta semplicemente di una stonatura: non è legale andare in altre realtà, in altre dimensioni. Non esistono aeroporti da cui si possa partire per “altre dimensioni”. Se ci si vuole andare, lo si può fare, ma non ci si può aspettare che questa esperienza sia riconosciuta dalla maggior parte delle persone. Il lavoro di guarigione, il lavoro sciamanico consiste nel rapportarsi con queste altre dimensioni. Per quale motivo? Non per andarsene via, in altre dimensioni, ma per trovare delle risposte in questa dimensione, che è l’unica riconosciuta ufficialmente. Il motivo per cui, nel lavoro sciamanico, viene perseguito il rapporto con altre realtà è semplicemente per trovare risposte e per essere d’aiuto rispetto ai problemi che esistono in questa realtà, che è per la maggior parte delle persone, l’unica realtà possibile. E’ in quest’ottica che soprattutto lavoreremo. Andremo in altri spazi di coscienza per trovare delle risposte qui. Ecco perché, sin da ora, faremo una pratica. Ecco il motivo di questo mio breve … sermone. Lo scopo di questa pratica è di individuare quali, in questo momento della vostra vita, sono i temi più importanti. Quali sono le situazioni che vi stanno più a cuore. Il termine che uso è “Intento“. Qual è il vostro Intento? Per Intento io intendo qualcosa che voi volete raggiungere, un obiettivo chiaro … “voglio una casa …. un lavoro … o … felicità” oppure può essere una domanda “che cosa voglio?” Nel senso che posso non avere idea di che cosa voglio, anzi il mio problema è che proprio non so assolutamente che cosa ci sto a fare qui. Allora l’Intento può essere quello di capire qual è il mio potenziale. Oppure sono indeciso: potrei sposarmi, fare figli oppure diventare monaco oppure … ma sono indeciso e confuso. Allora l’Intento può essere quello di avere chiarezza. Questo dell’Intento è un fattore molto importante in qualunque tipo di pratica, soprattutto quando le pratiche comportano esplorare luoghi e realtà sconosciute. Prima di affrontare spazi nuovi o controversi è importante che riconosca ciò che, secondo la mia esperienza, è conosciuto e buono. Questa mia capacità di riconoscere, sebbene io sia ignorante, sebbene si viva in una realtà separata, quello che per me è stato buono, è un dato imprescindibile e un fattore individuale che nessuno può contestare. Ecco perché noi siamo 11 e ognuno di noi ha un suo ruolo, ha cose che riconosce come belle e buone. Vi saranno delle somiglianze, ma ci sono aspetti unici per ognuno di noi. Quindi questo è ciò che vi invito a riconoscere: ciò che per voi fino a questo momento della vostra vita è stato buono e, anche sulla base di quello che è stato buono, qual è l’anelito, che cosa desiderate creare in futuro o nel presente. Una volta che c’è questa consapevolezza, allora è possibile utilizzare alcuni strumenti per avere risposte e anche entrare in spazi dove posso pure dimenticare da dove sono partito, ma se l’ho chiarito precedentemente, è facile, posso ricordarmelo.

I viaggi sciamanici o le esplorazioni del mondo interiore sono esperienze presenti in tutte le mitologie. Il tipico mito è il mito dell’eroe che parte per il viaggio. Riceve una benedizione dal villaggio, dall’anziano, dalla madre, dal padre, dalla divinità e parte per un lungo viaggio alla ricerca di un tesoro. Durante questo viaggio ci saranno diversi incontri in diverse situazioni. Quello che consente all’eroe di andare avanti è il fatto di avere chiaro l’obiettivo che va perseguito, la ricerca di un tesoro, anche se il tesoro magari si rivelerà molto diverso da quello che l’eroe si aspettava. L’Intento è qualcosa di molto personale, qualcosa che ognuno di noi ha ed è proprio durante il viaggio che l’Intento viene messo alla prova. Posso discriminare fra quello che è il mio Intento puro e gli Intenti che ho ereditato dai condizionamenti. Posso volere una cosa semplicemente perché tutti dicono che quella cosa è buona, ma effettivamente a me non interessa per niente. Lo verifico lavorandoci, andandoci completamente dentro. Ci sono cose che invece per me sono molto importanti, che non vengono pubblicizzate e che quindi non fanno parte del condizionamento. Spesso mettermi alla ricerca, partire da un Intento può anche portarmi a rendermi conto che quello che volevo non è effettivamente quello che voglio, che c’è qualcos’altro. Ma è solo mettendomi in gioco, guardandoci dentro totalmente che posso capirlo. Ecco perché partire da un Intento è sempre molto potente: mi consente di chiarire quello che succede e di sondare con mano se questo Intento è giusto o se c’è qualcos’altro che va realizzato. Questo è un successo. Anche quando mi rendo conto che l’Intento che avevo non è quello giusto è un successo, non un fallimento.

A questo punto possiamo fare già qualcosa di pratico. Lavoriamo con qualcosa che è molto chiaro, che ha a che fare con ciò che vi piace, che vi dà gioia …. Vi invito a chiudere gli occhi ora … facciamo prima una meditazione … culinaria …. Vi invito a chiudere gli occhi e a portare l’attenzione al respiro e a lasciare che il respiro si muova per tutto il corpo …. sentendo l’aria che passa attraverso le narici …. e anche lasciando che il respiro si muova in altre parti del corpo … nella pancia, nelle mani …. e, mentre respirate, vi invito a portare attenzione al senso dell’olfatto e a collegarvi con la memoria di un profumo, di un odore che vi piace … può essere l’odore di un cibo o di qualunque altra cosa …. Ritornando alla memoria di quel momento in cui il vostro naso ha annusato quell’odore ….. Mentre annusate questo profumo di cui avete memoria vi invito a prestare attenzione anche al vostro palato, alla vostra lingua ….. finché portate la memoria completamente, attraverso altri stimoli, altri sensi a questo momento piacevole …. Utilizzando il gusto, l’olfatto e anche il senso del tatto e magari anche la vista …. vi invito a utilizzare tutti i vostri sensi per portare alla memoria una situazione piacevole …. Dopo aver esposto il vostro corpo a questa sensualizzazione, vi invito a prendere in considerazione le cose che vi piacciono nella vita, ciò che fino a questo momento, nella vostra vita, è valutato come buono …. E non devono essere cose particolarmente alte. Possono essere cose molto semplici, ordinarie …. lasciate che il vostro corpo sia pienamente partecipe di queste considerazioni, queste memorie. Non importa se queste cose che vi piacciono non ci sono più nella vostra vita, non importa quello che è successo dopo. L’importante è collegarvi con qualcosa che, nel momento in cui è accaduto, vi ha reso molto felici… Poi vi invito a lasciare che queste memorie, queste cose buone si ancorino nel vostro corpo. Vi è probabilmente una parte, o più parti, che nel vostro corpo ha conservato questa memoria in un modo molto forte …. potete anche scegliere questa parte del corpo spontaneamente. Una volta che avete trovato la parte del corpo potete aprire gli occhi, mantenendo però il rapporto con questa parte, qualunque sia. Non permettete agli occhi di prevalere perché gli occhi vi mostrano che siamo nel presente …. Lasciate che questa parte del corpo vi ancori al momento passato …. qualunque esso sia.

Ora passeremo a un lavoro più intenso. Quello che conta è fare in modo che ci sia una parte del corpo a cui potete aggrapparvi per mantenere vivo qualcosa che per voi è buono.

Domanda “deve essere una parte fisica ad aver vissuto qualcosa di buono?”

Risposta “non è necessario. Può anche essere una parte del corpo che tu decidi arbitrariamente. Io posso decidere che una certa memoria è nella mia mano destra anche se la mia mano destra in quella circostanza non ha fatto niente. O ci può essere un collegamento diretto. Ma non è necessario.”

Adesso metteremo il turbo e andremo a un altro livello perché si tratta di rivendicare, entrando in un’ottica politica ora, il diritto di avere quel tipo di esperienza, qualunque sia. Lo faremo perchè ci può essere una parte della mente che dice “ma questo è passato, ormai non c’è più”. Quindi si tratta di dire ok, io rivendico il mio diritto di avere questo tipo di esperienza. E farlo in un’ottica di potere, usando quella parte del corpo… L’importante è che sentiate di avere potere.

Dopo che abbiamo fatto questo, io utilizzerò dei suoni e vi inviterò ad aprirvi alla vostra parte multidimensionale, la parte che sa come raggiungere quell’esperienza, come ottenerla di nuovo, come amplificarla, come averne di più e, a questo riguardo, si tratterà semplicemente di aprirsi e di collegarsi con questo potere, collegarvi con la forza che vi arriva.

Prima di partire facciamo un’altra cosa: utilizziamo il corpo.

Domanda “può essere un episodio del passato recente o...

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