(in English/italiano) Corso avanzato di astrosciamanesimo per membri della Facoltà / Advanced Course for Faculty Members
1) 250922-7.7
Commento alla Prefazione del libro Uno di Astrosciamanesimo
Intento e Funzione
Condivisione dei partecipanti:
R) Intento è riferire ogni atto, pensiero, azione a una centralità unificante e amorevole, è la connessione alla Fonte. Funzione è l'esperienza diretta di trascendere il sè separato attraverso l'Intento e fare l'esperienza dell'estasi, dell'Amore Incondizionato e della Pace.
K) Intention: what do I really want in this moment in life. Function: what I am called to do.
M) Funzione: collegamento con Dio e la sua volontà; intento: ciò che voglio realizzare ora nella vita
E) intento dove indirizzo l'energia del lavoro astrosciamanico che comprende l'accettare che potrà avere o meno una realizzazione nella realtà rodinaria; la funzione è affidarsi completamente ad una volontà divina superiore.
M) Funzione è DIO; Vita; Amore incondizionato e Intento è mettersi al servizio della Funzione.
S) Funzione: surrender, offerta, servizio. Forza, fonte. Intento volonta', authentic purpose
S) Intento: pratica quotidiana , lavoro su se stessi nella vita ordinaria e multidimensionale. Funzione: mistero, riconoscimento di una missione divina per la quale già stiamo "funzionando" in questa e altre realtà. Riconoscimento degli intenti, privo di giudizio. Per riconoscere gli intenti abbiamo bisogno di un “lucido”.
G) Funzione:scopo di vita allineato con il divino. Intento: applicazione pratica, volontaria e mutevole della funzione
Temi:
“C'è un lucido per ogni cosa e il lucido per il cuore è il ricordo di Dio"Prophet Muhammed (PBUH)
La prima volta che hai incontrato l’astrosciamanesimo. Condivisione:
S) Findhorn 2002, potente espansione di coscienza.
R) Seminario a Frascati.
M) Il Casale estate 2016. Esperienza di grande rilascio di dolore e rabbia seguita da esperienza estatica
J) A friend had arranged Franco to come to Saltburn Uk and I attended an Astroshamanic dance on the Friday night followed by a weekend workshop. Movement taking me to other realms and experiences in multidimensional. Moving across space and time.
R) Post su FB, su una Luna Piena, colpito dalla scrittura e testo, poi decisione di partecipare a un seminario.
M) chiesto a Franco amicizia su fb a novembre 2014 ed è già successo qualcosa: ho pianto per ore quando mi ha scritto Benvenuta fra noi.
E) dicembre 2017, Luna mi guida nel mio primo viaggio astrosciamanico. Ho avuto la sensazione di essere "tornata a casa", di aver avuto risposta a ciò che da anni cercavo.
K) Findhorn 2009, New Year Retreat, I indentified 12 experiences from the year. I took note of an intention which will never manifest in this life: I will not manage to be creative in this lifetime! Function: very long I could not understand the concept.
Il Centro. L’Albero.
La parte più importante in te è quella che vuole ritornare a Dio, al suo Sé autentico.
Chi è l’io?
La presenza.
Tre identità principali che occupano la nostra presenza: identità separata, Sé autentico (o il più autentico che possiamo concepire), la parte di mezzo
Compiti: Una condivisione scritta settimanale su questa pagina di gruppo e/o su quella di Skype sui temi dell'incontro e sulla loro evoluzione nel corso della settimana.
Condivisione con un partner, lo stesso per due settimane, da svolgere per due incontri di un'ora ciascuno idealmente.
Temi:
1) prima esperienza con l'astrosciamanesimo o l'Institutum
2) intento e funzione
3) i tre sé e come di esprimono nella tua vita
Riflessione sulla prefazione di Astrosciamanesimo libro 1
PREFAZIONE
Questo lavoro è il tentativo di portare luce nell’apparente oscurità delle antiche origini di un meraviglioso ricordo, per far emergere in superficie ciò che è a lungo rimasto lì, imperturbato, in un’oasi di nubi vellutate e tenebrose. Il suo fine è riconoscere la realtà di quel ricordo, risvegliarne l’energia, stabilire con essa un contatto regolare e consentirne un’emanazione crescente, dentro e fuori di noi. È un viaggio nel mondo interiore ed esteriore sostenuto dall’aderenza all’INTENTO e alla FUNZIONE. La Funzione è l’allineamento totale con la volontà divina dell’esistenza e rappresenta il massimo scopo perseguibile a livello umano. L’Intento è l’applicazione specifica della propria Funzione: il contributo creativo, apparentemente individuale, connesso alla realizzazione della volontà divina. L’Intento deve essere collegato alla Funzione.
Tasks: A weekly written sharing on this group page and / or on Skype on the topics of the meeting and their evolution over the course of the week.
Sharing with a partner, the same for two weeks, to be carried out for two meetings of one hour each ideally.
Sharing Themes: 1) first experience with astroshamanism or the Institutum 2) intent and function 3) the three selves and how they express in your life.
Reflection on the Preface from Astroshamanism Book One
PREFACE
This work is the attempt to bring light into the apparent darkness of the ancient origins of a wonderful remembrance, so as to allow the emergence of what has for long been there, undisturbed, in an oasis of velvet and dark clouds. Its aim is to acknowledge the reality of that remembrance, awaken its energy, establish a regular connection with it and allow its growing emanation within and without. It is a journey in the inner and outer world supported by the adherence to the INTENT and FUNCTION. The Function is the total alignment with the divine will of existence and represents the maximum achievable purpose on the human level. The Intent is the specific application of the Function: the creative contribution, apparently individual, connected to the realisation of the divine will. The Intent is to be connected to the Function.
– Ur Kraab (this is the name of one of my Spirit Guides, to whom I asked to provide a definition of astroshamanism)
Condivisioni più lunghe:
Manuela Furione:
- Prima esperienza con l’astrosciamanismo
Estate 2016: dopo aver trovato su una piattaforma un seminario che mi attirava per il lavoro attraverso la danza mi trovo, dopo pochi giorni, a Il Casale. Mio papà era morto da poco.
Il mandato era di trovare un posto che ci ispirasse, esplorarlo e li dichiarare l’intento. Dare successivamente indicazioni alla partner con cui lavoravo su quel posto e lei, in quanto rappresentante del sole, lo avrebbe illuminato. Sono attratta da un posto sopra la collinetta in cui c’è un albero; mi avvicino e davanti all’albero noto che c’è una candela, una pigna, una piantina e delle ossa di un animale; la mia sensazione è che lì fosse stato fatto un rituale, tipo un funerale, comunque una intima cerimonia sacra. Esprimo il mio intento e poi do indicazioni alla mia partner la quale si avvicina al luogo ma, a parer mio la luce che lei irradia in quanto sole non illumina esattamente quel punto dove avevo espresso l’intento. Mi parte un giudizio feroce verso me stessa, la mia incapacità di dare indicazioni, mi sento in colpa verso me stessa. Allo stesso interiormente giudico anche lei per non aver illuminato dove avrei voluto, mi sento in colpa nel giudicarla. Mi sento devastata, affranta, senza speranza e allo stesso crollano tutte le mie speranze sulla realizzazione dell’intento. Arrivo in ritardo per il pranzo, sono già tutti a tavola. Non ho fame e neanche ho voglia di sedermi a tavola in mezzo a tutte quelle voci. Prendo un piatto, un pezzo di carne e torno all’albero dove mi abbandono ed abbandono ogni volontà, interesse, speranza. Mi sento morire dentro e la volontà la vita finisca. Vivo quel posto e quegli oggetti che avevo trovato come simboli del funerale di me stessa. Poco lontano sento una voce che canta, le rivolgo la mia gratitudine per quell’accompagnamento che sento delicato, vicino e allo stesso rispettoso del mio processo.
Decido di entrare nel cerchio ed inizio vorticosamente a camminare al bordo della circonferenza esterna; parlo con mio padre, mio zio, esprimo rabbia, dolore con la voce ed attraverso il movimento. Il corpo si dirige verso il centro, si ferma ed il braccio destro e le dita indice e medio si alzano verso il cielo. Vivo un’esperienza di unità duale con un uomo: sento il mio corpo e contemporaneamente il suo. Un’energia vibrante e luminosa scende dal cielo alla terra e attraverso il corpo e lungo la colonna vertebrale alternativamente nei due versi. Rimango estaticamente immobile per lungo tempo.
A fine settembre di quell’anno inizio la formazione in astro sciamanesimo.
In questa settimana rievocare quel momento ed andare a leggere il diario di quelle settimane ha riattivato l’esperienza di unità duale con alcune parti del corpo dell’uomo: glutei, mani, torace, la muscolatura delle cosce e mi ha portata a realizzare un parallelismo con alcuni vissuti odierni. Attualmente vivo un periodo di morte e lutto; sto elaborando lutti relativi alla morte di due persone care, alla chiusura di una relazione intima e alla chiusura di due importanti cicli a livello lavorativo. Con una pigna ed una piantina di basilico sto vivendo una intima relazione. Interiormente emozioni e pensieri disturbanti spesso mi attraversano, ma proprio grazie a questi sto sperimentando, unitamente alla resistenza ad arrendermi, il sollievo e pace assoluta quando questo avviene. Sempre più in me la preghiera ed esigenza di resa, abbandono, come una morte che mi permette piccole rinascite in cui unità ed inclusione prendono vita. Qualche giorno fa ho vissuto un’esperienza commovente d’amore tramite l’attenzione; un’amorevole attenzione interiore si è attivata accogliendo, abbracciando ed includendo ciò che mi stava attraversando. Grazie a questa esperienza ho realizzato la differenza tra l’attenzione della mente e la presenza o, da me chiamata, attenzione della coscienza, dell’essere. Infine, era fine settembre quando iniziai la prima formazione in astro sciamanesimo e a fine settembre ho scelto di iniziare questo corso.
- Intento e funzione
Intento primario di questo periodo è quello di collegarmi a Dio, l’essenza, il più costantemente possibile quando non mi viene spontaneo e rendermi abile nell’arrendermi alla sua volontà. Emanare l’energia di quel contatto interiormente ed esteriormente come essere umano nel mondo e creare nuove forme e nuove opportunità di proporre la respirazione olotropica e gli altri strumenti di lavoro che utilizzo, allineate alla funzione. Azione e resa.
A livello pratico su questo tema in questa settimana ho vissuto l’esperienza prima descritta dell’attenzione amorevole. Per me questa esperienza collega uno dei miei intenti con la funzione ed anche l’azione del sé, o anima, che attraverso la pura e amorevole attenzione ha temporaneamente dissolto, attraverso l’inclusione, parti dell’ego. Altra esperienza è stata con una cliente in un incontro di counseling. Nella parte conclusiva della sessione in cui lei stava riepilogando un suo intento di cui non aveva chiarezza sul come manifestarlo a livello pratico (asse orizzontale), le ho espresso la possibilità di appellarsi alla volontà divina (asse verticale). Questo seme messo al centro dello spazio relazionale è stato ben accolto e, a suo dire, efficace. In questo avvenimento ho sentito che l’intuizione avuta e messa a disposizione della cliente attraverso il counseling fosse un collegamento tra il mio intento e la funzione. Importante per me il vissuto di gratitudine che ho avuto per poter essere stata canale di collegamento per il bene di una persona. “Non solo per noi, ma per tutte le nostre relazioni”.
- I tre sé
Ho osservato che in questo periodo il sé separato si esprime principalmente attraverso la paura, il terrore mortale,pensieri volti al passato che causano dolore e smarrimento nel presente, l’intento di annientarmi, immobilizzarmi, attivare la depressione e abbandono di me. Spesso è presente in questo momento della mia vita, come in quasi continuo sottofondo, pronto a prendere tutto lo spazio se glielo consento. Dall'altra parte il sé superiore si esprime attraverso la pace, il silenzio e la fede. Il respiro e la preghiera mi aiutano ad entrare in contatto con questo, sono le mie ancore. La maggior parte del tempo mi sento nel mezzo e mi sento chiamata e responsabile della scelta: farmi annientare dall'ego oppure essere presente, attenta e avvicinandomi a quelle vibrazioni di paura e terrore o contrazioni, respirarci dentro e a poco a poco, oltrepassate le resistenze, sentirne la resa, la morte, l’inclusione e abbraccio in e da questo spazio vuoto. Sto osservando che è un operazione delicata ma questo sento essere chiamata fare in questo momento e, più mi dedico a ciò più il collegamento con il sé superiore diviene esperienza che poi può essere rievocata.
Erika Nesta:
Condivisione Prima esperienza con l’Astrosciamanesimo.
Dicembre 2017. Nella realtà ordinaria sto attraversando un momento; una persona, con la quale ho fatto altri percorsi nei mesi precedenti, mi propone una sessione con l’Astrosciamanesimo. Non mi dice molto ed io non chiedo, mi basta come mi risuona il nome “astrosciamanesimo” e la fiducia che ripongo in lei.
In questa sessione mi accompagna nel mio primo viaggio sciamanico all’incontro con la Guida (IMC) e all’esperienza dei tre stadi.
Quello che non mi dimenticherò mai è la sensazione che ho avuto di essere “tornata a Casa”, di aver trovato una risposta a quello che da anni cercavo; mi sono sentita profondamente commossa, grata ed in pace. Tanto che ho fatto molta fatica a tornare nella realtà ordinaria, avrei voluto prolungare quell’esperienza di estasi quanto più possibile.
Mentre condividevo tutto questo con la mia compagna di pratica mi sono tornate alla memoria due episodi della mia vita dove ho provato una sensazione di pace ed estasi con la stessa intensità di quel giorno; a livello di tempo cronologico un episodio è avvenuto prima ed uno dopo alla prima sessione di Astrosciamanesimo.
Il primo ricordo è legato ad un pranzo di famiglia; eravamo soliti passare il pranzo della domenica con i nonni materni. Mi ricordo quella domenica di settembre dove durante il pranzo ho avuto una forte sensazione di armonia, di pace e amore. Dopo poche ore mio nonno, al quale ero molto legata affettivamente, sta male, viene ricoverato in ospedale dove rimane per due mesi fino alla sua morte. Dal pranzo non l’ho più visto. Condivido, che dal quel giorno, per anni ho avuto paura di sentire quelle stesse sensazioni perché temevo che sentendole qualcuno a me caro stesse per morire e quindi avrei sofferto. Ora che scrivo prendo consapevolezza che queste paure mi sono rimaste fino a quando non ho iniziato a praticare con l’Astrosciamanesimo. Il secondo episodio è invece legato ad un abbraccio con un uomo sotto un ulivo che è divenuto in quel momento un portale per un profondo stato di estasi.
Stefania Savardi,
Il primo incontro con l'astrosciamanesimo e' stato nel Luglio/Agosto 2002 a Findhorn. Franco era il nostro facilitatore in quella che a Findhorn e' chiamata Experience week, settimana di esplorazione della vita e attivita' della comunita'. In quel periodo stavo vivendo un momento di grande apertura e risveglio spirituale. L'anno precedente ero guarita in modo miracoloso da una grave malattia; la guarigione e' avvenuta proprio attraverso il recupero della mia anima, "vedere" e sentire finalmente la mia identita' spirituale. In quella occasione Franco propose una sessione di astrosciamanesimo conducendoci, attraverso una viaggio, alla connessione con il nostro Intento. Ricordo la "profondita'" delle sensazioni provate, "toccare" uno spazio Sacro, antico e famigliare. La sera stessa ho avuto una esperienza mistica in un luogo magico di Findhorn. Un bosco di betulle che, a spirale, conduce ad un power point. E' stata una esperienza magica, di connessione e comunicazione con il Divino e rivelazione dell'Intento; esperienza chiave per le successive scelte di vita che ho intrapreso. Da quel momento in poi ho compreso quanto la mia vita fosse sempre stata benedetta dalla presenza Divina, quanto Dio accompagnasse i miei passi, tenendomi la mano, preparandomi la via da seguire, sempre.
In questo momento della mia vita sto attraversando un periodo di transizione e cambiamento. Sto chiudendo un capitolo della mia vita, per cui ora l'energia e' impiegata a lasciare andare e al distaccarsi. Il mio intento attuale e' propio quello di rimanere centrata, focalizzata su cio' che sento nel profondo di piu' vero e armonioso con la Funzione, agire di conseguenza e non lasciare che le emozioni e influenze oscure della realta' ordinaria mi facciano perdere l'equilibrio.
In generale, l'intento nella sua forma piu' pura si riferisce a cio' che di piu' alto abbiamo da esprimere e manifestare in questa vita. La nostra unica Verita' in quanto esseri divini. Nella realta' separata del nostro ego, l'intento prende la forma di cio' che di piu' sincero possiamo esprimere in una determinata situazione o in un dato momento della nostra vita. A volte faccio fatica a vedere chiaramente ed esprimere il mio intento; la mia parte critica, dubbiosa e giudicante interviene nel boicottare la loro espressione: troppo banali, troppo elevati, irrealizzabili etc. Cio' che mi aiuta e' la preghiera e l'offerta a Dio, allora l'Intento diventa un processo creativo e dinamico in cui sento di mettere in moto un campo di energia in cui mi sento vibrare con il mio potere, responsabile e artefice di cio' che voglio creare e al tempo stesso aperta e ricettiva a segnali e rivelazioni da altre dimensioni. Spesso sento la presenza dei miei intenti come entita' vive, semi piantati e lasciati a germogliare.
La funzione e' la nostra via verso casa. Amo questa visione: L'intento e funzione diventano uno grazie al surrender, quando mi abbandono completamente alla volonta' di Dio. La mia volonta' e' la sua volonta' "fai di me cio' che vuoi". Offrire se stessi al Divino. La funzione e' la Via, la Verita' e la Luce, come diceva Gesu' Cristo. La funzione e' lasciare andare la frammentazione, la separazione caratteristica dell' ego per ritornare a casa, alla nostra antica e nuova dimora, a quel primogenio "Uno".
Riccardo:
Prima Esperienza con l'Astrosciamanesimo
In quel periodo, non so dare una data, per me era un'epoca in cui stavo approfondendo tutto il lavoro con le costellazioni famigliari, e nelle mie ricerche sul web mi sono imbattuto in un post di Franco che condivideva delle informazioni sull'imminente Luna Piena che mi ha incuriosito.
Leggendo quel post sono rimasto colpito dalle energie che emanava, dai riferimenti, dalla lucidità di descrizione di questa realtà, dal linguaggio, e mi ha affascinato: “questo ha capito qualcosa che io non so”, mi son detto, e da lì ho approfondito un po' dal sito la mole di informazioni che trovavo, e ho scoperto un mondo. Poi la decisione di di partecipare a un Seminario e approfondire sempre di più, è stato un salto nel vuoto, mi sentivo totalmente perso e inadeguato nonostante avevo già intrapreso un cammino spirituale.
2- Intento e Funzione
Intento
Per me l'intento è riferire ogni atto, pensiero, azione a una Centralità Unificante e Amorevole, è la connessione con la Fonte.
Per me è l'esito a questa domanda: cosa posso fare oggi per sentirmi più connesso alla Fonte, per far sì che ogni mio atto “punti”, o venga orientato verso il Centro e che tutto ciò sia utile in questo mondo?
L'Intento lo applico in maniera diretta e indiretta.
In maniera diretta quando...