(in English/italiano) Corso avanzato di astrosciamanesimo per membri della Facoltà / Advanced Course for Faculty Members
3) 23102222-8.7
Temi:
Ogni volta che usiamo i pronomi personali nel parlare o nel pensiero, questa è una preghiera di devozione verso l’ego. Si tratta di sforzarsi di evitare l’identificazione con il linguaggio e pensiero umano, usandolo solo quando non possiamo farne a meno, e impiegando il più possibile pratiche, preghiere e pensieri esplicitamente rivolte al rilascio dell’ego e all’allineamento con Dio e l’unità. Quando nelle parole e nei pensieri sono presenti pronomi personali, per cui ci si riferisce a un io distinto da un tu, lui, lei, loro, ecc., da una prospettiva spirituale questa è una preghiera satanica, in nome della separazione e dell'ego. Inoltre, ogni volta che un'azione si fonda sulla discriminazione tra un io e un tu, lui, lei, loro, ecc., questa è un'attività satanica, in nome dell'ego e della separazione. In questo mondo domina la separazione. Ogni azione che compi in questo mondo è rivolta alla separazione per default, a meno che espressamente sia svolta in nome di Dio.
Pratica sistematica di discriminazione delle identità e di rilascio dell’ego. Le tre identità.
Non ci sono pratiche spirituali individuali, tutte le pratiche spirituali valgono per tutti.
Pratiche spirituali ipocrite. La pratica spirituale è un contratto formale che necessita essere riconosciuta. L’ego richiede contratti, e una pratica spirituale è un contro-contratto dell’ego. Chiarificazione del minimo garantito di una pratica, di ciò che è obbligatorio e opzionale. Voce critica riguardo le pratiche. Compensazioni. Critiche interiori inevitabili. La pratica serve a creare un ponte tra unità e separazione; quindi, se ci sono difficoltà questo è legittimo. Non mettere mai come condizione che per fare una pratica occorre essere in uno stato immacolato di apertura del cuore e altre corbellerie similari. Se avessimo un cuore aperto non ci sarebbe bisogno affatto della pratica. Non fai la pratica per raggiungere obiettivi in questa vita, anche se questo può essere un’esca per l’ego. Ricordarsi dei benefici della pratica. Scorpione.
Facilitazione di una sessione. Consapevolezza del linguaggio dell’ego, integrità linguistica. Sei consapevole di lavorare con un altro come parte di te, ma non lo dici espressamente, almeno che l’altro non comprenda questo. Il primo passaggio per l’apertura del cuore è l’accettazione della sua chiusura. Percezione distinta da giudizio. Riconoscere i nomi. Non dare lo stesso nome a varie parti di te.
Mappe con nomi. Lo Stato di UNH.
Come riconoscere esperienze molto oscure.
Condivisioni:
MF: Di non farla in completa presenza e dal cuore
MM: Apertura quotidiana del Sacro Cerchio e Sacro Cono o nello Spazio Superno o tramite teatralizzazione, pregare, conduzione Convivi. Prima dell'inizio di un Convivio mi sento talvolta inadeguata, di non essere all'altezza della situazione
EN: di non aver dedicato abbastanza tempo alla pratica, di non riuscire a stare in connessione con IMC
JD: Not so much a critical mind but more scattered thoughts and chatter that can take me away from or make it difficult to practice. I persevere and it’s not always present.
SR: Accendo una candelina e un incenso e li offro al divino poi mi siedo in silenzio e mi apro al sacro cono, a volte leggo ad alta voce passi di testi sacri. A me succede spesso nelle ultime settimane che l'ego critichi duramente le mie pratiche e disturba la mia pratica. In particolare quando mi accingo, mi propone mille bisogni che devo soddisfare, tipo bere tisana fare ginnastica etc.. poi quando finalmente faccio la pratica, la vocina mi deride dicendomi che qualsiasi cosa io faccia non riesco a connettermi bene e che non funzionerà.
MF: Sono condotta nella pratica
I stadio
In Piazza della Consolata, Torino. Vuota dentro, pulita, leggera e con naturalezza emano questa energia pura, cristallina, brillante, spontanea. Non c’è un atto di volontà, avviene. Mi vedo poi fare lo stesso in contesti lavorativi, in cerchio nella facilitazione olotropica e in altro contesto in cui io sono davanti a persone che sono venute ad ascoltarmi e tratto “dei temi”. Nuovamente in piazza della consolata sono con un uomo e do e ricevo questa leggerezza, luminosità amorevole e energia linda; mi prende in braccio e fa girare, la leggerezza si esprime attraverso il riso; poi siamo in vari viaggi e paesaggi, insieme; in una casa con vista lago e montagne dietro, sdraiati su una sdraio con i piedi su sedia ci godiamo il panorama. Aria pulita e fresca. Vedo un libro che è scritto da me ed è materiale che posso condividere. E’ come avessi ricevuto la mia missione e con naturalezza la portassi avanti e diffondessi.
II stadio
Via Cibrario, dove ho vissuto il sogno di stanotte. Uscendo a destra da casa di mamma, vedo sto corpo, il mio, che a poco a poco è come fosse fatto a pezzi, in brandelli. Eroicamente continua a camminare fino a che non crolla sul marciapiede. Lo guardo e provo dolore; sangue, brandelli di carne bianca, interiora, completamente smembrato. Mi avvicino e lo alzo a me, lo prendo in braccio ed inizio a spalmarmi il sangue sul mio corpo, così la carne, fino a che non rimane solo lo scheletro bianco che accompagno a terra. Sento la fatica della vita ordinaria, come se ricevessi e sentissi tutte la parti “egoiche”dei vari livelli: fisico, emotivo e mentale. Spalmarmi addosso sangue e brandelli è come mi riappacificasse e rendesse lucida, sveglia; come incarnassi e prendessi coscienza di come, per la maggior parte del tempo, viviamo la vita. Incarnarla mi fa sentire come maggiormente distaccata, disidentificata, ed in contemplazione di tutto ciò. Come ricevessi una lezione. Fuori dalla finestra della mia stanza in cui sto facendo la pratica, sento la parte finale di un’opera sinfonica che volge al termine e sento che il viaggio è concluso.
III stadio
Appena mi distendo e chiudo gli occhi è come mi rimettessero a posto, mi riassemblassero, pezzo per pezzo, interno ed esterno del corpo. Ogni pezzo messo a posto irradiava luce. Sento pace. Sento l’innesco el’attivazione dei quattro elementi dentro. Segue uno spazio circolare luminoso all’altezza del petto, provo una gioia pazzesca e poi amore. E’ l’esperienza e realizzazione della pratica: in nome di Dio e dell’Amore. Io conduco la pratica. Ciò che ho notato come facilitatrice che dovrebbe, facilitare l’altro e parallelamente fare anche il lavoro su sé stesso, è che per il I e III stadio ho rispettato questa bilateralità, invece per il II stadio ero presente solo al lavoro del partner, presente con lui per il suo viaggio e non ho minimamente fatto il lavoro per me. Me ne sono accorta dopo.
MM: Desidero mettere in comunione con voi che in questi 15 giorni ho offerto e ricevuto molte sessioni e mentre sino a poco tempo fa ero molto attiva nel condividere nei vari gruppi non sono riuscita a scrivervi nulla. Ciononostante ringrazio di cuore il supporto e il sostegno ricevuto dal Gruppo e nello specifico le persone con le quali ho lavorato in questi giorni. Ci sono state condivisioni fra di noi di una Bellezza che non è esprimibile a parole e....nella realtà omologata sono accaduti avvenimenti importanti.