Tocco 140606-3.1
(in English & italiano) Corso introduttivo di Tocco astrosciamanico & sensualità multidimensionale via Skype, con Franco Santoro. Qualità A. Tre incontri online: il 13 e il 14 giugno dalle 17 alle 19:15, e il 21 giugno alla stessa ora. Il Tocco astrosciamanico, o Tocco superno, è un metodo di guarigione spirituale finalizzato al recupero dell’anima, al rilascio della percezione separata dell’esistenza e al risveglio della sensualità multidimensionale. Tramite l’uso sensibile di contatti e posture, nel pieno rispetto dell’integrità di ciascun individuo, il tocco rilascia condizionamenti e rancori, risvegliando il ricordo del proprio intento originario, insieme alla forza e la chiarezza per procedere luminosamente lungo il cammino della vita. Nel corso di una serie d’incontri, online o di persona, scopriremo modi d’impiegare il contatto fisico per favorire stati d’espansione della coscienza, recuperare parti dell’anima, risvegliare talenti e integrarli nella vita di tutti i giorni. In questi incontri lavoreremo soprattutto sul riconoscimento, la decifrazione e la soddisfazione energetica dei nostri desideri e intenti, utilizzando pratiche di espansione della conoscenza che prevedono sensualizzazioni, posture, movimenti e contatti fisici con il tuo corpo e l’ambiente. Questo corso di tre incontri serve come introduzione a un training, di un anno. Prego leggere le note preliminari a fondo pagina prima dell'ascolto.
Temi: Il vento è una delle caratteristiche di 3.1. Il corpo con gli organi non respira, assorbe, preda il respiro avidamente. Il corpo senza organi è quello che respira. Respirare in duplex è un atto controverso e pericoloso. Il corpo con gli organi consiste in due corpi (maschile e femminile) in conflitto tra loro, perché necessita del conflitto per sopravvivere. Il corpo senza organi è androgino. Permetti alle polarità di ogni tipo di essere identificate dalle due mani e dalle due fasi del respiro. Le due mani parlano, esemplificate da "Amor, Amor de Mis Amores", dapprima separate e poi unite al cuore. Le posture della formula di apertura è l’insegnamento stesso, non è un simbolo, per cui ogni tentativo di descrivere con un linguaggio simbolico, quali italiano, ecc., le posture, è impraticabile. La conoscenza trasmessa dalle posture è multidimensionale, non è mai univoca. (Vedi informazioni complete sulla formula di apertura al termine di questo testo). Identità multidimensionale centrale. Respiro come atto violento e predatorio se esercitato esclusivamente dal corpo fisico. Attraverso l’attenzione il corpo multidimensionale si risveglia. Displacement. Formula di apertura
Formule di apertura e chiusura
Queste pratiche consistono in brevi sequenze usate solitamente all’inizio e al termine di una sessione o delle varie applicazioni del Tocco, in particolari momenti della giornata, o prima e dopo qualunque tipo di pratica o attività individuale, con partner o di gruppo, così come all’inizio e al termine di una giornata. Esse rappresentano inoltre una procedura completa, per cui possono essere svolte con regolarità o saltuariamente, senza essere necessariamente seguite o precedute da una particolare attività. Puoi applicare le formule di apertura e chiusura nella versione superna, in cui impieghi prevalentemente l’immaginazione, mentre il corpo rimane impassibile, o nella versione ieratica, usando il corpo in modo esplicito ed eseguendo sul piano fisico le posture e i movimenti indicati.
La modalità che raccomandiamo per ogni tipo di sessione, per cui resta sottintesa per tutte le restanti pratiche descritte in questo testo, comporta operare simultaneamente a livello superno e ieratico. In questo caso ogni tua postura o movimento fisico è la diretta emanazione cosciente di pose e movenze che compi a livello superno. I portamenti e i gesti su entrambi i fronti possono essere identici o anche assai diversi, ma quel che conta è mantenere costantemente la consapevolezza di una precisa ubiquità multidimensionale. Ti invito quindi a ricordare quanto sopra perché costituisce il fulcro del lavoro con il Tocco e di ogni processo di guarigione astrosciamanica. Il Tocco è inteso in primo luogo a liberarci dall’illusione nefasta di essere esclusivamente un singolo corpo fisico esistente in una sola e unica realtà separata. Come esseri umani siamo cronicamente plagiati e assuefatti a concepire una sola realtà, per cui lo scopo delle pratiche che seguono è di sospendere momentaneamente il monopolio della nostra coscienza. Questo non significa affatto interrompere il rapporto con la realtà fisica e ordinaria. Al contrario vuol dire essere pienamente presenti sul piano fisico ordinario, senza però permettere a questi di avere il sopravvento sugli altri piani. La multidimensionalità implica la coesistenza di diverse realtà e la libertà di movimento in ciascuna di esse. Per sua natura è quindi incompatibile con l’idea che la realtà fisica è l’unica possibile, ma anche con l’idea piuttosto diffusa che possiamo accedere ad altre realtà solo dopo aver vissuto prima sul piano fisico. La multidimensionalità non è qualcosa che un giorno, se siamo in gamba, raggiungeremo. La multidimensionalità non è qualcosa che acquisirai dopo. Esiste in te già da ora e le pratiche che indichiamo servono a rendertene consapevole.
Formula base di apertura
La pratica del Tocco si sviluppa di solito in maniera spontanea e naturale, ma non è mai improvvisata e necessita di fasi preparatorie che sanciscono la transizione e integrazione cosciente di diversi stati di coscienza. Una delle pratiche a questo scopo è rappresentata dalla formula di apertura, che in gergo astrosciamanico è chiamata talvolta conduzione del Sacro Cono. Il sacro cono è qui un espediente strategico, dedotto dai riferimenti epici dell’astrosciamanesmo, inteso a rilasciare la percezione separata e a favorire la consapevolezza della natura multidimensionale. La formula di apertura, in quanto attivazione del sacro cono, costituisce una pratica fine a sé stessa, simile per molti versi alle preghiere o posture canoniche usate in diverse ore della giornata nelle liturgie di molte tradizioni religiose. Le pratiche di apertura marcano il passaggio dalla coscienza ordinaria a quella multidimensionale, e il successivo inizio di un rituale, sessione o attività di guarigione. Le formule usate consistono in strutture definite da impiegare così come sono o nelle loro varianti in base alle circostanze o a propria discrezione. Quando la formula di apertura precede l’inizio di una pratica di maggiore durata, una volta che quest’ultima si è conclusa, necessita l’aggiunta di una formula di chiusura, che in genere consiste nell’invertire il processo di apertura stesso. Nell’eseguire la formula di apertura sei tu che decidi come operare, per cui non ti viene richiesto di attenerti rigorosamente a una data procedura, a meno che tu non ritenga giusto farlo. Quel che conta è che ci sia un segnale evidente che riconosce la volontà di iniziare una pratica e che delimita in modo esplicito il confine tra la percezione ordinaria e quella multidimensionale. La formula di apertura serve ad allineare lo stato presente della nostra consapevolezza con ogni nostra identificazione, coscienza e realtà parallela, permettendo all’identità multidimensionale centrale di avere priorità in questo processo. La pratica provvede inoltre a rilasciare e focalizzare sensazioni, emozioni, pensieri ed energie accumulate durante la giornata, asservendole al proprio intento e a funzioni superiori. Altro aspetto rilevante legato alla formula base di apertura è di rappresentare l’avviamento e la conduzione consapevole, intenzionale e formale del corpo multidimensionale, ossia l’esplicita scelta di sospendere la fissazione della nostra attenzione sull’identificazione esclusiva con il corpo fisico. Tale scelta è sancita dall’esecuzione di una semplice serie di movimenti compiuti primariamente a livello superno e, solo come loro eventuale emanazione, anche a livello fisico. I momenti di maggiore efficacia per la pratica, oltre a quelli corrispondenti all’inizio di una sessione, sono l’alba (o il principio della giornata dopo il risveglio al mattino), il tramonto (o il termine della giornata, anche poco prima di dormire), e il mezzogiorno o a metà giornata circa. Se non è possibile svolgere la pratica in quelle occasioni basta scegliere un qualsiasi altro momento utile. Nello svolgere questa, come altre pratiche similari, è importante essere consapevoli del luogo in cui si svolgono, perché l’energia ivi generata è intesa ad avere effetti nel relativo ambiente. Una volta trovato il punto in cui sistemarsi, come direzione di orientamento puoi scegliere l’est, il nord oppure quella della posizione fisica del Sole sull’orizzonte o nel settore del cerchio.
Una delle principali formule di apertura parte da uno spazio di vuoto totale, in cui la mente può vagare mentre l’attenzione è portata al respiro. Assumi un ritmo respiratorio profondo e, se possibile, rilassato. Distingui le due fasi del respiro, inspirazione ed espirazione, intervallate da una breve ritenzione priva di alcuna forzatura. Poi definisci interiormente un punto centrale (il Centro) su cui focalizzarti. Questo punto, in seguito, può riflettersi fisicamente su una parte del corpo, che può essere idealmente il cuore, più propriamente identificato con l’area attribuita al quarto chakra (anahata). Da quel punto si tratta di sviluppare in seguito un asse verticale di cui il cuore è il Medio, mentre i vertici superiori e inferiori rappresentano l’Alto e il Basso. Questi vertici possono essere identificati dalla testa, o più precisamente dal sesto chakra (ajna). In seguito, usando l’immaginazione, aggiungi un asse orizzontale, tramite l’estensione dal Centro di quattro linee corrispondenti alle direzioni cardinali, nella cui estremità si apre un cerchio. Questo cerchio, noto tra gli addetti ai lavori come Cerchio del Sacro Cono, diventa la base che unisce le fondamenta di due coni uno con l’apice orientato in alto e l’altro in basso. L’intera configurazione comprende quella della croce, del cerchio e della sfera, per cui il sacro cono è una sfera con al suo interno un cerchio con quattro linee orizzontali, un punto centrale e una linea verticale. Sottolineo che non è affatto un requisito fare riferimento a quanto sopra, che ho descritto solo per condividere una delle formule più classiche. La formula base di apertura che segue esemplifica brevemente la configurazione precedente, che in pratiche più articolate è sviluppata con maggiori dettagli.
La formula verticale procede come segue:
1) il corpo assume una postura eretta, con i piedi paralleli distanziati di una misura pari a quella delle spalle e ben saldi sul pavimento, le ginocchia leggermente flesse, le mani poste sullo sterno, la mano destra sulla sinistra. Concentra l’attenzione sul Centro interiore, riflettendolo sul punto in cui si appoggiano le tue mani, mentre senti il contatto delle piante dei piedi con il suolo. Mantieni questa posizione per almeno tre respiri.
2) ispirando alza le braccia sopra la testa a forma di V con le palme della mano rivolte in avanti. Poi, dopo aver fatto almeno tre respiri, ritorna nella posizione iniziale restando fermo per altri tre respiri.
3) espirando abbassa le braccia a forma di V capovolta con le palme della mano rivolte in avanti e, dopo tre respiri, ritorna alla posizione di partenza, restando immobile per altri tre respiri.
4) la stessa procedura in tre stadi viene poi ripetuta con molta rapidità e tramite un movimento continuo privo di interruzioni, a significare l’apertura definitiva del Sacro Cono e del relativo cerchio. Questa è chiamata in gergo apertura stellare, o portale Handor/Rodnah . In dettaglio funziona come segue: par-tendo dalle mani sul centro del petto (destra sopra sinistra), alzi velocemente le braccia nella posizione della fase due, riportando subito dopo le mani sul centro del petto, poi spalancando le braccia orizzontalmente all’altezza del petto e riportandole al centro del petto, e infine abbassandole rapidamente per formare la postura dello stadio tre riportandole nuovamente al centro del petto. A questo punto l’apertura è completata.
La formula orizzontale può opzionalmente essere aggiunta. In questo caso la formula verticale è preceduta o seguita, secondo i casi, dal posizionamento in ciascuna delle quattro direzioni cardinali. Qui si tratta di ripetere la pratica descritta prima orientandosi verso i punti cardinali a cominciare dal lato est. Queste formule, come accennato in precedenza, possono essere svolte interiormente, a livello superno, usando il corpo multidimensionale e l’immaginazione, a esclusione del coinvolgimento del corpo fisico, che resta immobile o impassibile, così come a livello ieratico, ossia con la partecipazione parziale o totale del corpo ordinario. La pratica può anche suddividersi in due parti: la prima superna e la seconda ieratica, o viceversa. La duplice opzione, superna e ieratica, si applica a tutte le pratiche, per cui eviteremo di segnalarla ogni volta. Se la formula di apertura è stata eseguita per marcare l’inizio di una sessione, rituale o altra attività, è necessario aggiungere una formula di chiusura al termine di quanto si è svolto dopo l’apertura. A questo riguardo esistono diverse possibilità. Puoi precedere in senso inverso all’apertura, ripercorrendo i suoi diversi stadi in senso contrario, oppure usare una formula abbreviata di congedo.
Musiche 3.1:
Sarah Class (3.1.11), “Brothers of the Wind”
Devendra Banhart, "Amor, Amor de Mis Amores" (2012), “Mi negrita”
Abra Moore, "Your Faithful Friend"
Paolo Bruni (Negrita), “Scritto sulla pelle”, “Voglio stare bene
Nota preliminare: Le informazioni fornite in questo corso sono presentate per stimolare la consapevolezza del partecipante, e non sono intese a sostituire la sua esperienza diretta. Questo corso non costituisce l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, parti di una visione più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Ciò significa che esprimendo un punto di vista l’autore riconosce e accetta pure il suo esatto opposto, così come ogni possibile diversità. Siamo contrari a ogni forma di divinazione astrologica, predizione del futuro o adorazione degli astri, in armonia con quanto indicato dalle principali tradizioni religiose del pianeta. Siamo favorevoli all’uso dell’astrologia esclusivamente per comprendere il funzionamento della psiche umana e per misurare le divisioni del tempo. Tutti i nostri servizi, inclusi gli articoli, le consultazioni, i corsi e i seminari sono offerti per scopi spirituali e di ricerca interiore, e non per fornire guarigione o trattamento di qualsiasi condizione fisica o psicologica del cliente. Le nostre consulenze non sostituiscono in alcun modo i suggerimenti, le diagnosi e i trattamenti della medicina ufficiale o della psicoterapia. © Franco Santoro, Institutum Provisorium.
Preliminary note: The information provided in this course is presented to stimulate the participants’ awareness and is not intended to replace their direct experience. This course does not constitute the statement of absolute truths, but of limited points of view, parts of a larger vision, or of strategic messages intended to question prejudices and fixed ideas. This means that by expressing a point of view the author also recognizes and accepts its exact opposite, as well as any possible diversity. We are against any form of astrological divination, fortune-telling or worship of the stars. We advocate using astrology solely to understand the workings of the human psyche and to measure the divisions of time. All our services, including articles, consultations, courses, and workshops are offered for spiritual and soul-searching purposes, and not to provide healing or treatment of any physical or psychological condition. © Franco Santoro, Institutum Provisorium.