Shownotes
Riprendere in mano i libri di Giorgio Voghera, a partire da Quaderno d'Israele, per scoprire un autore poco noto al grande pubblico ma importante nella storia della letteratura italiana del Novecento. Attorno a questo invito gravita l'ultima puntata di “pagine e letteratura” con protagonista il critico letterario Alberto Cavaglion. Un episodio dedicato a ricordare lo scrittore triestino, il suo lavoro e il suo essere un personaggio fuori dal comune. Cavaglion ricorda di averlo incontrato seduto al Caffé San Marco di Trieste, dove trascorreva lunga parte delle sue giornate e accoglieva gli studenti desiderosi di conversare con lui, gli amici, i conoscenti. “Per tutti aveva una parola di saggezza, poi accompagnata da un lungo e attento scambio epistolare: io conservo gelosamente delle lettere che batteva a macchina da scrivere dopo quei nostri incontri – racconta Cavaglion – rispondendo in ritardo ai quesiti a cui non aveva saputo rispondere a voce”. Voghera, ricorda ancora Cavaglion, “era noto per il suo cosmico pessimismo, una vena di scetticismo che lo caratterizzava e che caratterizzerà anche il suo rapporto con il sionismo e con il periodo trascorso in un Kibbutz durante la guerra”. “È stato – aggiunge il critico letterario - uno scrittore di molti libri segnato però dalla sfortuna editoriale: i libri sono oggi difficilissimi da trovare e sono tanti anni che non vengono ristampati”. Un motivo in più per scoprire il segno lasciato da Giorgio Voghera nella nostra cultura attraverso la puntata di oggi e andando magari a caccia dei suoi libri.