Che cosa è una cantina? Ok, dirai: la cantina è il luogo in cui si produce, si conserva e si fa evolvere il vino. E’ l’azienda produttrice del vino. In effetti a lungo è stata essenzialmente questo. Un luogo di produzione, spesso segreto, nascosto, magari misterioso e accessibile, solo in alcuni casi ad amici od operatori del vino.
Ma oggi – non da oggi – la cantina non è più solo questo e il termine italiano di senso comune – col suo carico di segretezza buia e di scarso appeal verso l’esterno – mal si adatta alle nuove intenzioni dei produttori e alla forza attrattiva che questi luoghi esercitano su appassionati vecchi e nuovi del vino e su turisti alla ricerca di eccellenza sui territori.
Una cantina – una winery potremmo dire per toglierci dall’impiccio nostrano – non è solo un luogo di produzione ma anche di comunicazione, di vendita e di accoglienza (visite e degustazioni, ristorazione, foresteria) con attività legate all’enoturismo che assumono dimensioni sempre più significative anche sotto il profilo economico per il produttore di vino.
In questo ambito appare significativa l’esperienza di Planeta.
L’azienda siciliana – circa 380 ettari di vigna, 2.3 milioni di bottiglie prodotte col 60% di collocazione all’estero (soprattutto Usa, Germania, Svizzera, Inghilterra, Giappone) – ha impostato gran parte del suo progetto di marketing e comunicazione sulle diverse cantine sparse nella regione e su una precoce attività online. Sei wineries che diventano le tappe di un viaggio tra vitigni autoctoni e internazionali nei territori più vocati della viticultura siciliana: dalla zona di Agrigento e Menfi a Ovest fino ad est, a Vittoria, a Noto e all’Etna.
Francesca Planeta, che gestisce l’azienda di famiglia con i cugini Alessio e Santi Planeta ed è responsabile del marketing, spiega a Wine Internet Marketing come è nato e che risultati sta avendo questo lavoro.
Non esiste tavolo di degustazione al mondo che possa avere lo stesso impatto di un’esperienza di un consumatore in cantina. Aprire le cantine è stato fondamentale, prima per i clienti e poi per i consumatori.
Ecco alcuni spunti che Francesca Planeta tratta nell’intervista che puoi ascoltare in calce a questo articolo:
- La grande sfida di raccontare all’estero un territorio come la Sicilia con le sue peculiarità e i suoi vitigni. Raccontare una Sicilia diversa, una Sicilia non negativa.
- Trasformare le piccole cantine in altrettante boutique wineries, piccole tenute con vigneti, cantina, attività enoturistica, visita, degustazione.
- Perché, quando ancora non esisteva Youtube, Planeta aveva cominciato a fare video della vendemmia.
- L’esigenza degli ultimi anni e del futuro di comunicare sempre più al consumatore che alla filiera. “Se il consumatore arriva al ristorante e quando apre la carta dei vini riconosce il marchio diventa tutto più facile anche per la forza vendita”.
- “Perché non vogliamo fare l’e-commerce direttamente e stiamo pensando a nuove forme che non entrino in concorrenza con la forza vendita tradizionale”.
- Perché una azienda del vino deve raccontarsi con la cucina. Come nasce il progetto su internet “Cucina di Casa Planeta“. Dal libro sulla tradizione della cucina di Planeta e delle zone in cui ci sono le cantine al concorso fotografico che si chiude il 30 settembre. L’importanza di raggiungere anche le donne e chi non è necessariamente appassionato di vino. “Noi dobbiamo parlare a tutti, ai grandi professionisti come alla casalinga”.
- Come la tradizionale ospitalità di una famiglia siciliana numerosa è diventata un business che porta 15 mila persone all’anno in cantina. “Ci è voluto del tempo: attività culturali, d’arte, per famiglie, non solo riguardanti il vino”.
- La Foresteria Planeta Estate con 14 stanze a Menfi con annesso ristorante.
Ascolta l’intervista a Francesca Planeta.